giovedì 8 maggio 2014

#EP2014: la candidatura di Lorella Zanardo

Mi sono incamminata su un sentiero che mi era stato indicato da donne che l'avevano percorso prima di me, e  percorrendolo si sono unite donne che verranno dopo di me
Sono candidata alle Elezioni Europee per impegnarmi a:
Promuovere politiche di genere a livello europeo che favoriscano l'espressione del potenziale delle donne cominciando già dall'infanzia.
Agevolare la circolazione di buone prassi sul tema dei diritti di genere tra i Paesi dell'Unione promuovendone con forza l'adozione anche nel nostro Paese.
Garantire tolleranza e diritti nei confronti di tutti gli orientamenti sessuali.

L’Italia è al 71° posto del Gender Gap, l’indice internazionale che rende conto delle diseguaglianze tra uomini e donne. Lontanissima dai principali paesi dell’Unione Europea e superata anche da nazioni prive di un sistema democratico, questo indice è direttamente collegato allo sviluppo sociale, culturale ed economico. Avanzare significherebbe dare avvio ad un miglioramento delle condizioni di vita delle donne e della società tutta, che si tramuterebbe anche in nuova ricchezza prodotta. L’arretratezza sociale ed economica in cui le donne vivono in Italia è uno dei principali freni al progresso del nostro paese. Manca una politica culturale che dia totale dignità e pieni diritti a tutti gli orientamenti sessuali, senza alcuna discriminazione. E’ quindi evidente che molte cittadine e molti cittadini non possono godere appieno delle garanzie sancite dalla Costituzione.
L'innalzamento di consapevolezza scaturito dal documentario Il Corpo delle Donne ha avviato una importante presa di coscienza da parte di molte giovani donne che risentono dell'arretratezza italiana sui temi dei loro diritti. Non è giustificabile la bassa percentuale di donne che lavorano nel nostro Paese: urge ragionare a livello europeo, adottando politiche di genere già attive in altri Paesi. Il momento è ora.
E’ dalla parità delle opportunità nel riconoscimento delle differenze che si riprende la strada interrotta dei diritti civili.

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