mercoledì 9 marzo 2016

Glass ceiling index: i paesi migliori - o peggiori - per una donna che lavora

Grazie a Italiansinfuga veniamo a sapere che l’Economist ha pubblicato la versione aggiornata del Glass-ceiling index: la trovate a questo link

E cioè the best- or worst - places to be a working woman: una sorta di calcolatore interattivo, creato nel 2014, che consente di individuare le migliori e/o peggiori località per una donna che lavora.
I dati analizzati sono relativi a:
istruzione superiore
partecipazione alla forza lavoro
paga
costi relativi all’accudimento dei bambini
diritti della mamma
iscrizioni a business schools
rappresentanza in posizioni lavorative senior
e inoltre, da quest’anno, vengono presi in considerazione anche i diritti dei lavoratori ad andare in paternità.
E’ stato dimostrato che quando anche i nuovi papà vanno in paternità, le mamme tendono maggiormente a tornare sul mercato del lavoro, l’impiego delle donne è maggiore e il divario di paga tra uomini e donne è inferiore.
La prestazione di ogni nazione si basa su una media (dando a ogni fattore un peso diverso) di 10 fattori.
Le migliori ono senza dubbio le regioni del Nord Europa; alcuni esempi in:
1. prime in classifica Islanda, Finlandia, NorvegiaSvezia, ove la partecipazione femminile al mondo del lavoro è simile a quella maschile.
2. la maggior percentuale di donne istruite a livello post-secondario (49% rispetto al 35% degli uomini) in Finlandia.
3. minor divario di paga tra donne e uomini (6,3%) in Norvegia: meno della metà della media per le nazioni appartenenti all’Organizzazione per la Co-operazione e lo Sviluppo Economico.
4. in Scandinavia quote rosa (volontarie o obbligatorie) contribuiscono alla forte presenza di donne in posizioni importanti sia in aziende sia in politica.
5. in Svezia il 44% dei seggi in parlamento è femminile, una delle percentuali più alte al mondo.
L’Ungheria si piazza al quinto posto grazie anche al divario di paga minore in classifica (3,8%), all’alto livello di paga per mamme in maternità (71 settimane al 100% della paga più recente) e ai bassi costi collegati all’accudimento dei bambini. Al lato estremo della graduatoria non troviamo solo paesi coma l'Afghanistan, ma anche Giappone, Turchia e Corea del Sud.
E l'Italia? Su alcuni parametri niente male, in altri disastrosa; consultare l'applicazione per sapere.

Nessun commento:

Posta un commento