domenica 30 agosto 2015

Sul settembre caldo delle riforme: i lavori in Senato

di Aspettare Stanca • Stanno per riprendere i lavori parlamentari. Le Commissioni torneranno a riunirsi a partire da martedì 1 settembre. Il disegno di legge 1429-B (revisione della Parte II della Costituzione, al quale sono stati presentati 513.450 emendamenti!) è all’esame della Commissione Affari CostituzionaliIl disegno di legge 14 e connessi (Disciplina delle coppie di fatto e delle unioni civili, relatrice Cirinnà) è all’esame della Commissione Giustizia, convocata per il 2 settembre.

L’Assemblea di Palazzo Madama torna a riunirsi martedì 8 settembre, alle 17. All’ordine del giorno la discussione del ddl n. 1556, recante disposizioni volte a garantire la parità della rappresentanza di genere nei consigli regionali.

• Riforma costituzionale in terza lettura al Senato
Aspettando l’8 settembre (data d’inizio dei lavori in Aula al Senato), in questi giorni la riforma costituzionale è agli onori della cronaca, con conseguente massicia presenza in TV di premier, ministra per le riforme, ecc.
Grande incertezza sulle strategie del Governo per evitare un flop e raccogliere i necessari voti favorevoli dopo aver superato la valanga di emendamenti presentati in Prima Commissione. L’alternativa all’ipotesi di portare il DDL costituzionale direttamente in Aula, per avvalersi del cosiddetto “Canguro” in modo da neutralizzare l’ostruzionismo, è stata avanzata dal presidente del Senato alla Festa dell’Unità di Milano: necessaria, a suo parere, una soluzione politica, in particolare sulla formulazione dell’articolo 2 delle riforma, riguardante la non eleggibilità del nuovo organismo. Pietro Grasso, a proposito dei contenuti tecnici delle modifiche ha sottolineato che «non sarà più il Presidente del Senato a fare le veci del Capo dello Stato, ma quello della Camera»Per ulteriori approfondimenti rimandiamo al resoconto dell’ultima seduta in Prima Commissione, del 5 agosto, e a Norme di garanzia di genere nelle leggi regionali elettorali.

• Democrazia paritaria
A conferma del costante oscuramento che caratterizza le questioni della parità donna/uomo, arriva in sordina la discussione del Disegno di legge di Pina Maturani (PD), Ddl n. 1556Equilibrio nella rappresentanza nei Consigli regionali, che sarà in Aula al Senato al primo giorno dei lavori (la presentazione degli emendamenti è possibile fino alle h. 13 del 7 settembre; voto finale con la presenza del numero legale. Vedi anche: Nota breve del Servizio Studi “Consigli regionali: equilibrio della rappresentanza maschile e femminile). Un provvedimento che finalmente dovrebbe porre fine a comportamenti incostituzionali di buona parte dei Consigli regionali, probabilmente sdoganato proprio perché, in vista della probabile composizione del nuovo Senato, non era più possibile ignorare quanto la mancanza di democrazia paritaria nelle regioni si sarebbe ripercossa sull’assemblea nazionale. 
Situazione, questa, più volte denunciata dalle donne, che già durante l’iter della Legge 215 del 2012 avevano individuato come soluzione ottimale una legge nazionale, per rafforzare le iniziative delle donne parlamentari e per modificare almeno alcuni dei meccanismi che causano la scarsa presenza femminile nelle assemblee elettive. A questo proposito riportiamo anche il resoconto dell’incontro con la ministra Boschi, del 25 luglio 2015, con l’Accordo di Azione comune per la Democrazia Paritaria.

• Unioni civili
E' invece all’attenzione mediatica, grazie anche agli interventi a gamba tesa della Conferenza Episcopale Italiana, il testo unificato Cirinnà, che dovrebbe introdurre in Italia le Unioni civili, che sarà all’esame della Commissione Giustizia convocata per mercoledì 2 settembre. 
Le ultime novità in un pezzo su Huffington Post il cui titolo, come spesso avviene sulla stampa, non rispecchia i contenuti.

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