sabato 16 agosto 2014

Il premier indiano: pensate a educare i figli maschi, più che a controllare le figlie

Ecco cosa ha detto ieri il premier Narendra Modi, per il 68° anniversario dell’Indipendenza: "Moriamo di vergogna, quando sentiamo notizie di stupri. Coloro che commettono stupri sono pur sempre figli di qualcuno. Li si dovrebbe fermare prima che prendano la strada sbagliata. 
Già da quando hanno solo 12 anni, le nostre figlie si sentono sempre fare tante domande dai genitori: dove vai, cosa fai?... Ma questi genitori chiedono ai propri figli dove stanno andando? Perché non usiamo lo stesso criterio anche per i figli maschi? 
Contro gli stupratori la legge avrà un proprio percorso ma, come la società, anche ogni genitore ha la responsabilità di insegnare a suo figlio la differenza tra giusto e sbagliato.
Siamo nel XXI secolo e ancora non c'è nessuna dignità per le donne. È una vergogna che in India le donne debbano attendere l’oscurità per poter uscire all'aperto a fare i propri bisogni, e potete immaginare il numero di problemi che devono affrontare a causa di ciò? Non dovrebbe essere una cosa difficile, per il paese, costruire servizi igienici. Potrete criticarmi per aver parlato di bagni qui dal Red Fort. Ma vengo da una famiglia povera, so per esperienza cos’è la povertà. Ottenere dignità, per i poveri, inizia da qui. L’India deve sforzarsi di garantire che ogni famiglia abbia una toilette entro i prossimi 4 anni e che tutte le scuole abbiano entro un anno servizi igienici separati per ragazze e ragazzi, in modo che le nostre figlie non siano costrette ad abbandonare la scuola. I nostri atleti ci hanno portato un orgoglio immenso e sono orgoglioso che fra loro, che hanno conquistato medaglie, ci siano anche numerose ragazze (..)
Ci rendiamo conto della situazione fra i sessi? E chi ha creato questo squilibrio nella società? Non è certo l’Onnipotente! E faccio appello ai medici perché non uccidano i feti delle bambine, mi appello ai genitori: non sacrificate le vostre figlie nella speranza di avere maschi. So di genitori che hanno avuto cinque figli maschi e grandi case, ma che una volta vecchi ne sono stati cacciati; e ho visto famiglie con una sola figlia, che per prendersi cura dei propri genitori ha rinunciato a sposarsi”.
Naturalmente l’immagine del premier indiano Narendra Modi che si inchina alle donne, accogliendo la loro benedizione, non rappresenta pienamente la sua figura, per varie ragioni controversa. 
Ma la scegliamo in apprezzamento a questo discorso, che è storico: non solo perché ha molto posto l’accento sulle donne, ma perché ha finalmente richiamato – e questo è davvero degno di nota - alla necessità di rinnovare quella mentalità orientata al maschile, che è fonte primaria di tutte le difficoltà e della violenza scaricate sulle donne.
Nello stesso giorno in cui Modì ha fatto questo discorso, il vicegovernatore di Delhi, dicendo che il governo intende fornire alle donne consulenza legale, aiuto medico e ogni altro sostegno contro molestie e violenze, ha annunciato azioni della sua amministrazione: incremento della flotta di autobus, con 26 autobus speciali per le donne, formazione per ragazze e ragazzi dei villaggi, uno sportello per aiutare le vittime di molestie sessuali, un numero antiviolenza (181) attivo 24 ore su 24 collegato con tutte le 185 stazioni di polizia della città.
Ma chi risponderà a queste chiamate, in queste stazioni di polizia, sarà solidale con le donne o complice con gli aguzzini? Il punto che farà la differenza, appunto, sarà la capacità o meno di agire per un cambio di mentalità. Ecco perché la vera novità storica di questo discorso non sta tanto nel tendere una paternalistica mano alle donne, ma alla sua chiamata per un cambio di paradigma. Che non sta mancando di far discutere la Nazione.


Per inciso.. un discorso che sembra rispondere a un recente appello rivolto alla diplomazia indiana proprio da queste pagine: un invito che, siamo certe, sarà risuonato anche da numerose altre fonti. Ma tanto più apprezziamo questo discorso, in quanto gli appelli lanciati dalle donne siamo abituate a vederli sempre inascoltati.

1 commento:

  1. a proposito dell'ultima frase citata da Narendra Modì: ".. ho visto famiglie con una sola figlia, che per prendersi cura dei propri genitori…” ecco qua, sarà per l'educazione sessista, o per maggiore propensione alla cura, chissà, ma ci sono anche studi che confermano quello che lui dice: a quanto pare la scelta egoistica di preferire figli maschi produce davvero risultati boomerang altrettanto egoistici
    http://www.washingtonpost.com/news/to-your-health/wp/2014/08/20/daughters-spend-more-time-caring-for-aging-parents-than-sons/

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