domenica 15 giugno 2014

Mineo, martire e resistente del potere patriarcale

Il senatore Corradino Mineo ha chiesto scusa per aver paragonato il premier Renzi a un bambino autistico e anche per aver detto che la ministra Boschi è il frutto della parità di genere. Quanto le scuse siano sincere e sentite nessuno di noi puo’ saperlo ma è giusto che tutte e tutti le accettino. Ma Mineo non ha detto solo questo. Ha detto che la ministra per le Riforme (naturalmente bella, giovane e secchiona) osa addirittura parlare di Riforme  con due uomini di partito del calibro di Calderoni e Berlusconi! E pensa pure di avere la capacità di farlo mentre, assicura il senatore,  lei non ce le ha.
Naturalmente Mineo esprime opinioni che in quanto tali sono appunto opinabili, ma cosa gli fa credere di potersi ergere a certificatore delle altrui capacità? Sicuramente il fatto di appartenere a quel genere, il maschile, che finora ha monopolizzato la scena pubblica e politica. E pur di difendere non le sue opinioni, ma il suo genere, è pronto a far passare Calderoli e Berlusconi come due giganti del pensiero! Ma come, proprio Mineo che di Berlusconi ci ha raccontato tutto il male possibile. E di Calderoli padre di quel Porcellum contro cui tuonare ogni dì?
C’è da chiedersi se Corradino Mineo sia stato messo e nominato senatore in Sicilia, perché è il miglior erede del principe di Salina (“Tutto cambi, perché nulla cambi”). E mica solo per quel che riguarda le riforme costituzionali, ma come campione di quel potere patriarcale che resiste e non accetta la politica del  fare e decidere in due, uomini e donne.
Allora chiamiamo le cose con il loro nome. Mineo non è il martire della Costituzione, delle purghe stalinisti e della democrazia. Se proprio martire vuole essere è del sistema patriarcale e della cultura misogina di cui  tutti stiamo pagando un presso altissimo. E noi donne di più.
Anche Pippo Civati, che pure ha avuto il merito di aver posto la questione maschile tra i temi della sua battaglia alle primarie, non ha preso il microfono per dissociarsi dalle parole misogine, offensive e volgari del senatore martire!
Ma già, si sa, tra il dire e il fare….
Cinzia Romano 

2 commenti:

  1. Purtroppo siamo diventati tutti schierati e tifosi "a prescindere". Anche l'autrice di questo blog. Corretto denunciare il conservatorismo "maschilista" di Mineo. Ma il passaggio logico al presunto conservatorismo istituzionale di Mineo è del tutto gratuito e immotivato. Al netto del linguaggio inaccettabile di Mineo, un giudizio di inadeguatezza sulle ministre volute da Renzi è sostanzialmente fondato. Fondato sostenere che Renzi ha privilegiato l'immagine. Un tirocinio con un sottosegretariato sarebbe stato più sensato per le giovani ministre (in quanto giovani, non in quanto ministre). Ma naturalmente il mio commento è inficiato di antirenzismo , se non anche di maschilismo. Così stiamo imparando a non parlare più di cose, ma solo di amici e nemici. Amen.

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    1. l'"autrice" di questo blog, precisiamo, non è una sola, perché le autrici sono moltissime e diverse, e anche con pareri diversi. Detto ciò, fondato tutto quello che le pare, ma resta inaccettabile dichiarare, come Mineo ha tranquillamente dichiarato, che la Boschi (sottinteso, da lui, citata come incompetente), è il "risultato della parità di genere": è un'autodenuncia gravissima, di misoginia pura, punto e basta - e che, nella sostanza - sta a significare che la parità di genere aumenterebbe il livello dell'incompetenza. Questo d fronte a una classe dirigente, di gran lunga prevalentemente maschile, che è l'apoteosi dell'incompetenza. Per non dire di tutto il resto.
      E peraltro, ancor più tutto ciò abbiamo trovato deludente da parte di Mineo, che avevamo già citato, su questo blog, in tutt'altro modo, considerate le diverse circostanze e argomenti da lui portati http://politicafemminile-italia.blogspot.it/2013/07/salvare-alma-e-alua-e-salvarsi-lanima.html

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