mercoledì 14 maggio 2014

L'Europa è la risposta! vi presento la mia candidatura

Carissime, sono Ines Caloisi e ho piacere di comunicarvi di essere candidata alle prossime europee con la lista Scelta Europea (gruppo ALDE al Parlamento Europeo), circoscrizione Italia Centrale, Marche, Lazio, Toscana e Umbria. Segnalandovi che il mio programma è particolarmente orientato al sostegno dei temi di genere. Personalmente, in qualità di formatrice e progettista, mi occupo da tempo di questi temi e l'opportunità della candidatura è solo una ulteriore possibilità di rafforzare di promuovere e sostenere ciò in cui credo. 

L'Europa è percorso profondo nella mia vita personale e professionale. Vi invito a leggere nel dettaglio il mio programma che ha come obiettivo politico l'Unione Europea quale Unione Federale.Sarei particolarmente felice qualora foste interessate a fornirmi il vostro contributo. Quanto leggerete qui sarà solo una base da cui partire. Il lavoro è in evoluzione. Vi ringrazio, lasciandovi mia mail diretta: inescaloisi@gmail.com e, sotto, un riepilogo sui temi che più mi vedono impegnata
a presto Ines 

1) APPROCCIO POLITICO, FEDERAZIONE EUROPEA 
Crisi politica conseguente crisi economica, necessario lavorare per una unione fiscale, bancaria, economica, politica. Questi i passi. Occorre che il Parlamento Europeo, unico organo direttamente eletto dai cittadini, si faccia carico di scrivere una vera e propria costituzione europea, da sottoporre al confronto con l’intera società civile, con la quale si dia vita ad una democrazia sovranazionale e multilivello, sul modello delle costituzioni federali. Una costituzione che garantisca a ciascun cittadino di essere al tempo stesso protagonista della vita pubblica nella sua comunità locale, regionale, nazionale ed europea per le competenze che a ciascun livello permettono di funzionare al meglio. Trasformare la crisi in opportunità. Se la colpa della crisi è politica, anche la ricetta non può che essere politica. L’unione bancaria, un processo appena avviato, è solo un piccolo passo nella giusta direzione. Una piena unione bancaria diminuirà i rischi connessi ai cambiamenti di umore dei mercati, ma sarà inutile se non le saranno affiancati efficaci strumenti per promuovere la crescita.
Occorre preparare immediatamente un’unione fiscale, dando alla UE la capacità di effettuare investimenti in beni collettivi europei di carattere strategico, capaci di assorbire immediatamente la disoccupazione: ricerca e sviluppo, formazione ed economia della conoscenza, energie rinnovabili, grandi infrastrutture di comunicazione e trasporto. Ma anche l’unione fiscale non è da sola in grado di assicurare la crescita se non viene accompagnata da una vera e propria unione economica, da un vero governo sovranazionale capace di effettuare scelte sulla destinazione delle risorse europee, sul loro finanziamento, sul rapporto con la Banca centrale europea, chiamata ad agire con pieno mandato politico come prestatore di ultima istanza in caso di crisi. Il tutto al fine di realizzare un governo democratico europeo, una autentica politica estera europea, un esercito europeo, non 28 governi, 28 politiche estere, 28 eserciti. Solo in un’ottica di unione politica europea avremo un soggetto geopolitico forte che potrà competere a livello internazionale. 

2) NEW DEAL FOR EUROPE, IMPEGNO PER L'OCCUPAZIONE
Sostegno al manifesto (ICE) per un piano Europeo Straordinario per lo sviluppo sostenibile e per l’occupazione. Risorse destinate all’occupazione (tassa transazioni finanziarie, tassa sulle emissioni di carbonio, project bonds europei, BEI). www.newdeal4europe.eu 

3) UTILIZZO VIRTUOSO DEI FONDI EUROPEI, IN UN APPROCCIO INTEGRATO di SISTEMA 
Nel periodo 2014-2020 saranno ancora gli unici fondi vincolati a sostenere, ad esempio, l’imprenditoria, la formazione, l’innovazione, l’internazionalizzazione, la ricerca, i servizi per il lavoro, l’Agenda Digitale italiana, le reti d’impresa, la Social Innovation. Sono dunque una occasione da non perdere. La profonda preoccupazione deriva dal fatto che finora non siamo stati dei campioni (delle best practices direbbero a Bruxelles) nell’uso di questi fondi. Non parlo di truffe o illegalità (da combattere con forza e materia per la giustizia) ma per pochezza di strategie, idee, mancanza di cultura del bene comune, deficit di competenze programmatorie gestionali e amministrative. In molte regioni, i Fondi UE sono stati ammortizzatori sociali a fondo perduto. E a perdere sono stati i territori e l’Italia intera. Dire che la nostra incapacità di programmazione e spesa dei Fondi Europei è stata seconda solo all’assenza di un progetto per il futuro anche per l’incapacità della politica di dire dei ‘no’ al momento giusto. È il momento di ascoltare per decidere, magari scontentando qualcuno. Serve coraggio. Perché tali Fondi siano l’ossigeno necessario a sviluppare il potenziale degli italiani, delle imprese e dei territori. 

4) AUDIOVISIVO IMPORTANTE STRUMENTO per REALIZZARE UNA IDENTITA’ EUROPEA 
Creazione di una industria culturale europea che favorisca produzioni e co-produzioni e che tuteli archivi europei L’audiovisivo è il primo e più importante strumento a disposizione dell’Europa per trovare e formare una propria identità sul piano culturale, sociale e perfino economico. Nell’era delle immagini, infatti, cinema e fiction consentono il racconto dell’identità europea nel su formarsi e nel diventare paradigma di una modernità in continua transizione, analizzata, esplorata e raccontata attraverso il lavoro di diverse migliaia di persone in tutto il continente. L’audiovisivo non è mai stato posto, fino adesso, al centro della proposta culturale dell’Unione anche se per sua natura parla direttamente ai giovani e racchiude la possibilità di avvicinarsi a tutte le arti: letteratura, architettura, musica, costumi, moda. E’ quindi fondamentale che l’audiovisivo sia tutelato come cuore naturale della nuova industria culturale europea puntando a favorire le coproduzioni tra le varie nazioni, la circolazione delle opere cinematografiche e televisive, nonché la tutela delle libraries e degli archivi europei. Cinema e televisione europei hanno difficoltà legate alle regole della coproduzione. Bisogna semplificare e incentivare la possibilità di coproduzione con l’Unione che non solo deve finanziare direttamente alcuni progetti tramite il programma Media, ma anche puntare ad una burocrazia più leggera. Oltre alla coproduzione, l’Unione deve pensare a sviluppare la possibilità di circolazione delle opere coprodotte tramite incentivazioni anche di natura fiscale ai cinema e ai canali che trasmettono i film e le fiction europee. La lingua originale e i sottotitoli sono oggi uno strumento economico che permette grazie al digitale di proporre facilmente al pubblico di tutti i paesi dell’Unione storie legate ad altre culture. Bisogna favorire la nascita di uno Star System continentale in grado di diventare il punto di riferimento di un nuovo pubblico di spettatori europei esattamente come, per altri motivi, è accaduto negli anni Sessanta quando le coproduzioni tra paesi erano all’ordine del giorno. In questo senso la tutela e la diffusione degli archivi come quello dell’Istituto Luce – Cinecittà o di Pathé in Francia serve per costituire una memoria storica visiva dell’identità europea e la base per il racconto della sua storia attraverso strumenti fondamentali come lo sviluppo e la diffusione del genere documentario. La tutela, il rilancio e lo sviluppo dell’industria culturale europea coincidono con la creazione di nuovi posti di lavoro e la possibilità di diffusione in tutto il mondo dei prodotti culturali continentali in grado di raccontare l’identità culturale europea, ma anche di promuovere i territori ad esso legati dando un impulso notevole al cosiddetto fenomeno del Cineturismo secondo cui oltre l’80% delle persone che viaggiano per piacere, lo fanno in base a località che hanno visto e apprezzato al cinema o in televisione. Bisogna, dunque, pensare all’audiovisivo come ad un sistema integrato sul piano culturale, economico, industriale ed educativo. La formazione va strutturata e potenziata per fare in modo che i giovani abbiano a disposizione tutti gli strumenti culturali e tecnologici per affrontare tutte le sfide connesse al mondo dell’entertainment europeo ed internazionale. La produzione e la coproduzione di opere cinematografiche e televisive va incentivata tramite automatismi e ne va favorita la circolazione in tutti i circuitivi cinematografici e televisivi europei. L’Unione pure non dovendo regolamentare la circolazione delle opere per legge deve stabilire regole chiare ed incentivi a tutela del prodotto europeo che è ancora marginale nel suo bacino di utenza. In alcune nazioni le opere continentali non raccolgono neppure il 40% del mercato, lasciando spazio ai prodotti nordamericani che, invece, sono favoriti in patria da regole fortemente protezioniste. L’industria culturale europea, quindi, deve potere svilupparsi liberamente sul territorio di tutti i paesi dell’Unione come base dell’identità dei nuovi europei e come fonte di ricchezza e di sviluppo. 

5) RIMODULARE LA POLITICA di PROTEZIONE DEI CONSUMATORI, SOLIDARIETA’ VALORE CENTRALE 
Una politica che sposti il FOCUS dal mero miglioramento del funzionamento del mercato interno a diritto della persona con al centro il valore della solidarietà come inteso dalla Carta dei diritti Fondamentali dell’UNIONE EUROPEA in tutte le sue declinazioni. Articolo 37 Tutela dell’ambiente Un livello elevato di tutela dell’ambiente e il miglioramento della sua qualità devono essere integrati nelle politiche dell’Unione e garantiti conformemente al principio dello sviluppo sostenibile. Articolo 38 Protezione dei consumatori Nelle politiche dell’Unione è garantito un livello elevato di protezione dei consumatori Solidarietà tra produttori e consumatori, fra consumatori di oggi e di domani, fra produttori, lavoratori e consumatori. L’inserimento della protezione dei consumatori nella Carta di Nizza, ossia nel contesto dei diritti fondamentali della persona, costituisce un punto di partenza della necessaria evoluzione della politica europea di protezione dei consumatori (innovativo è, infatti, considerare la protezione della persona in quanto consumatore un diritto fondamentale). 

6) PROMOZIONE di UNA CULTURA di GENERE 
Il piano di programma si apre alle esperienze differenti della società civile, del mondo del lavoro, della ricerca, della comunicazione e della politica, per sviluppare contenuti e proposte condivise e per perseguire, con un approccio di cooperazione e sinergia, traguardi credibili, realistici, sostenibili. Promuovere la prospettiva di genere, all’interno dei contesti decisionali e consultivi del PE, per consolidare la parità di genere nell’agenda politica comunitaria. Affermare la cultura e il linguaggio di genere nei sistemi di comunicazione, istruzione e formazione, per rimuovere forme di stereotipo, segregazione e discriminazione fondate sul genere. Sviluppare azioni positive, rivolte a rimuovere specifiche forme di discriminazione e segregazione, nel mercato del lavoro, nell’accesso alle risorse ed alle tecnologie, nei sistemi di orientamento e accompagnamento al lavoro. Rafforzare cultura e prospettiva di genere nei percorsi di istruzione ed orientamento relativi a percorsi professionali non tradizionali e sostenibili (società digitale, ambiente, tecnologie dell’informazione e della comunicazione). Affermare il principio del contrasto a tutte le forme di violenza di genere, per assegnare risorse e rilevanza politica agli strumenti di tutela ed assistenza alle donne vittime di violenza. Promuovere il contrasto agli stereotipi nei media ed il supporto al linguaggio di genere, sostenendo cultura di genere ed il maggiore e migliore accesso ai contesti decisionali e di formazione del’espressione nei sistemi di comunicazione. Sviluppare iniziative di sensibilizzazione sociale e politica per sostenere il maggiore e migliore accesso delle donne ai contesti decisionali, politici ed economici e rimuovere le diseguaglianze di genere nei luoghi ed organi di rappresentazione. Promuovere la cultura di genere quale valore sociale fondamentale e non come esclusiva sensibilità femminile. Incentivare e sostenere piattaforme nazionali ed europee di scambio e confronto, sulla cultura di genere, per agevolare la circolazione delle differenti culture e costruire percorsi condivisi di conoscenza e comunicazione. Sostenere la prospettiva di genere nei sistemi statistici e di monitoraggio dei fenomeni sociali ed economici, per attrarre con coerenza e rilevanza istanze e criticità di genere. 

7) PROMOZIONE CITTADINANZA EUROPEA, DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA, FORMAZIONE E INFORMAZIONE su TEMI EUROPEI 
Promuovere cittadinanza “attiva europea” significa cercare di fornire una risposta alla costruzione di un nuovo progetto di società, di ricreare un clima di solidarietà reciproca affinché si possa riacquistare fiducia in un futuro comune europeo. A tale scopo l’art.11 comma 4 della versione consolidata del Trattato sull’Unione Europea stabilisce che: « Cittadini dell’Unione, in numero di almeno un milione, che abbiano la cittadinanza di un numero significativo di Stati membri, possono prendere l’iniziativa d’invitare la Commissione europea, nell’ambito delle sue attribuzioni, a presentare una proposta appropriata su materie in merito alle quali tali cittadini ritengono necessario un atto giuridico dell’Unione ai fini dell’attuazione dei trattati. » costituisce un capisaldo importante per la democrazia partecipativa istituendo lo strumento ICE per la partecipazione dei cittadini che, se adeguatamente applicato, regolamento (UE) 211 del 16 febbraio 2011, diviene uno strumento fondamentale e potrà contribuire a far riconoscere che l’Unione, non è solo progetto economico ma, come immaginata dai padri fondatori, è progetto fondamentale per garantire uguaglianza, progresso e convivenza pacifica tra i popoli del continente. In questo quadro si inserisce il mio impegno a mantenere un dialogo regolare e aperto con tutta la società civile europea. Il “New Deal for Europe", il Pluralismo dei media (http://www.mediainitiative.eu/it/ ) e Democracy International ne sono esempi.

8) ASCOLTO E DIALOGO CON LA SOCIETA’ CIVILE IMPEGNO CENTRALE
L’obiettivo è rendere il cittadino europeo attivo. Determinante a tal fine investire in informazione, comunicazione europea nonché nella formazione sui temi europei, in sintonia con le attività che ormai svolgo da tempo. Per realizzare tutto questo è importante realizzare una sinergia anche tra le istituzioni. Troppo spesso infatti il dialogo avviene in modo frastagliato e non armonico determinando perdita di risorse economiche e di tempo, generando poi disaffezione nei confronti dell’Europa. L’obiettivo è comunicare meglio le opportunità ma anche educare a poterne usufruire. In tal senso anche i punti precedenti del programma costituiranno una ulteriore base perché tutto questo processo possa determinarsi. Scarica qui il mio Programma Completo  

Candidata alle elezioni europee del 25 maggio per “Scelta Europea” nella Circoscrizione Italia Centrale: puoi votarmi nelle Marche, in Lazio, Toscana e Umbria.

Nb: come si vota? cose da sapere.

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