mercoledì 2 aprile 2014

La svolta autoritaria va respinta: chiunque sia a proporla

Lorenza Carlassare: "Farò l’oppositrice finché muoio. L’idea del capo mi spaventa. La politica senza ideologia diventa un puro mestiere: da qui nascono le corruzioni"
Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n° 1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al Presidente del Consiglio poteri padronali.

Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti)  a guardare. 
La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.
Il fatto che non sia Berlusconi, ma il leader del Pd, a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato.
Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone.
Libertà e Giustizia, 27 marzo 2014

Riteniamo doveroso far conoscere questo appello. Anche per le ragioni già affrontate, su Politicafemminile, in questo post-dossier. La stampa italiana dimostra da lungo tempo di non dare un'informazione sufficientemente accurata e obiettiva su fatti che sono di un'estrema importanza. Lamentarsi di questo a quanto pare non serve a niente. Ma fortunatamente l'informazione siamo anche noi: poiché la peggiore storia che si ripete poggia sulla disattenzione e sull'oblio, ciascuno faccia del suo meglio per non cadere nel torpore e non perdere la memoria.  

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