sabato 8 marzo 2014

Legge sulla parità: in Italia come in Francia? per una proposta legislativa

Olympe de Gouges sorride - e noi con lei. 
In Francia - l'avrete sentito! - è già stata approvata dall'Assemblea Nazionale una sorta di legge-quadro [qui il testo integrale] per affrontare il problema della disparità fra i sessi e della violenza in modo articolato e complessivo [di cui trovate qui in italiano una prima disamina]. 
Egalité, liberté sororité! Una legge davvero  interessante, commentata anche dal New York Times come la normativa più completa, riguardo ai diritti femminili, di tutta la storia francese, nonché modello a cui guardare anche da tutti gli altri paesi. E allora guardiamolo.

Perfino dal mondo politico italiano (per una volta) qualcuno prende ispirazione. E arriva un segnale tempestivo; addirittura una proposta partecipativa - proviene dall'area del Pd vicina a Pippo Civati che, con Michela Marzano, comunica di aver pensato di lavorare a una legge di parità anche per il nostro paese, e di volerlo fare con un progetto di legge partecipato, che raccolga cioè indicazioni e proposte dalla società per poi condividerle con le colleghe e i colleghi. Se siete d'accordo e volete partecipare siete invitat* a inviare contributi, che saranno valutati (con Michela Marzano e con l'aiuto di Rita Castellani e Marina Terragni della direzione nazionale Pd), secondo il principio di affrontare la questione maschile nella sua interezza e complessità. A partire da quella pretesa di un sesso al dominio dell’altro, che causa iniquità e ingiustizie ed è ragione di sofferenza per tutt*.

Marina Terragni osserva che a suo parere è proprio questa la novità più rilevante della legge francese di parità ora in discussione: verificare l’impatto della questione maschile su ogni aspetto della vita delle donne e dell’intera società, introdurre i necessari correttivi e - cosa non meno rilevante - individuare i dispositivi per rendere effettiva l’applicazione di normative già in vigore ma sostanzialmente inapplicate a causa di molte resistenze: com’è il caso, in Italia, della legge 194 sull’aborto, buona norma vanificata da una massiccia obiezione di coscienza [e a cui fortunatamente oggi viene in soccorso un pronunciamento europeo, ndr]. La Loi pour l’egalité entre le femmes et les hommes analizza i danni prodotti dalla questione maschile in ogni campo dell’esistenza femminile e umana tour court - lavoro, salute, famiglia, politica, libertà - e propone soluzioni legislative che accompagnino e assecondino il cambiamento culturale e sociale. Ad esempio: riforma dei congedi parentali, con relative sanzioni. Meccanismi penalizzanti per le aziende con board ostinatamente monosex. Semplificazione dell’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza. Giustizia più rapida ed efficace contro la violenza. Liste elettorali che garantiscano, pena la non ammissibilità, un’effettiva equa rappresentanza. Tenendo conto delle differenze sociali, legislative e di sensibilità, la proposta francese può costituire un ottimo punto di partenza per un’analoga legge italiana che promuova nuove norme, oltre ad aggiornare quelle vigenti e a rimuovere gli eventuali ostacoli alla loro applicazione. E conclude che l'attualità francese dà anche a noi l' occasione per una grande mobilitazione cognitiva e d’esperienza: la legge - dalla denominazione ai suoi contenuti - deve nascere anche e soprattutto dalle nostre vite di donne e di uomini, radicandosi profondamente nella realtà quotidiana e nelle coscienze di tutti.

I promotori, dunque, intendono passare per quel prezioso metodo che alla politica fa orrore (che con la ex-ministra Idem avevamo intravisto, e subito perduto). Ci auguriamo dunque risponderanno soprattutto le associazioni. L'invito è a contribuire con osservazioni e proposte alla redazione di un testo, scrivendo a: catone@civati.it • Vedremo cosa ne verrà fuori. 
Da parte nostra invitiamo a contribuire.. 
inviando da subito i migliori auguri al progetto.


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