mercoledì 18 dicembre 2013

Nuove leggi sui semi: sai cosa vuol dire? Un appello urgente

Lo sapete che è in discussione una proposta della commissione europea per una nuova legge sui semi? e avete idea di cosa comporterà veramente? Si tratta di un fatto di importanza capitale che ci riguarda da vicino: ecco perché tutte e tutti dovremmo essere informati e mobilitarci. Ecco perché vi proponiamo un appello urgente a cui aderire e da diffondere:
Rifiuta la "Legge per il Monopolio del Seme" della Commissione Europea e rivendica il tuo diritto ad avere semi e cibo vitali, sani, privi di sostanze chimiche e liberi da OGM.
Nello spirito di Gandhi, che richiama alla disobbedienza civile contro le leggi ingiuste, dichiara: noi non riconosceremo alcuna legge che illegittimamente rende il seme una proprietà privata, esclusiva di società multinazionali. Ciò contraddice infatti l'obiettivo generale di conservare e arricchire la diversità, andando invece a rafforzare un sistema agricolo di tipo industriale che si è dimostrato fallimentare e che ignora le sane alternative che stanno crescendo rapidamente, in grado di costruire comunità sostenibili e sicurezza alimentare in tutte le regioni del mondo. Potete leggere interamente, e sottoscrivere, la dichiarazione al link su questo sito
Perché un appello urgente in difesa della democrazia alimentare e del seme?
Fino a quando esisterà la superstizione che le leggi ingiuste debbano essere rispettate, esisterà anche la schiavitù - disse Mahatma Gandhi. Il 2 Ottobre 2013, anniversario della nascita di Gandhi, è stata lanciata la Dichiarazione Europea del Seme che chiede ai cittadini, ovunque essi siano, di rifiutare la nuova legge europea, di sostenere i diritti degli agricoltori, di opporsi alla crescente monopolizzazione dei nostri semi e del nostro cibo. E come? unendosi in una piattaforma che chieda il cambiamento radicale della Legislazione Europea sui Semi, in difesa del diritto degli agricoltori di conservare i semi, della biodiversità e della democrazia alimentare.

La posta in gioco è alta - e la nostra carta migliore per cambiare le cose sta nell'unire le richieste di individui e organizzazioni, ovunque essi siano, in un foro comune volto a:

• 1. chiedere al governo Europeo, e ad altri governi nazionali, di rifiutare la nuova proposta della Legislazione Europea sui Semi della Commissione Europea;

• 2. mettere in luce la pressante richiesta dei cittadini di tutto il mondo che la Commissione Europea ed altri enti politici legiferanti, ovunque, cessino di praticare la logica violenta dell'appropriazione del seme come principio base di legislazione sementiera.


E' importante che ogni organizzazione si affianchi a questa iniziativa. Attenzione: inviando il vostro logo a questa mail: info@navdanyainternational.it, la vostra organizzazione sarà inclusa fra i partecipanti, e saranno creati link al vostro sito.

La tempestività è fondamentale.

Il procedimento legislativo a Bruxelles è in corso; ma, invece di migliorare la proposta (già molto pericolosa) presentata nel maggio 2013, l'iter sta conducendo addirittura al suo peggioramento e ad ulteriori restrizioni che mettono a serio rischio la democrazia e la sicurezza alimentare. Queste misure avrebbero l'effetto di:

• mantenere il controllo e i diritti esclusivi sui nostri semi e sul nostro cibo nelle mani di poche aziende multinazionali 

• aumentare l'uso dei prodotti chimici, dei pesticidi, dei semi e cibi OGM nei sistemi alimentari e delle sementi;

• espropriare ancora di più agricoltori e giardinieri del diritto naturale di attingere alle risorse naturali e di preservare e sviluppare la diversità;

• ridurre in modo sempre più pericoloso la diversità nei semi, affidandosi a un numero sempre più ristretto di varietà.

Nella UE si possono ormai commercializzare soltanto sementi che abbiano superare complicate procedure di registrazione e la cui coltivazione dipende dai concimi chimici: e se chi commercia i semi commercia anche i pesticidi si capisce che qualcosa non quadra. Le industrie multinazionali, che hanno monopolizzato sempre più il mercato, controllano ormai i 3/4 dei semi utilizzabili. 
Non si può più delegare, dunque; la situazione richiede di mobilitarsi compattamente.
Chiudiamo questo invito ricordando che la dea ferita - cioè la natura violentata dall'uomo che si vendica in modo terribile - non è solo una superstizione di "società arretrate". Ma un avvertimento saggio, che è molto pericoloso per l'intero pianeta continuare a ignorare.

AGGIORNAMENTO 8 febbraio 2014: con vero dispiacere scopriamo oggi che il documentario che era postato qui, che spiegava molto bene meccanismi di corruzione e distruzione ai danni della terra e della povera gente, "non esiste". Non esiste più, cioè. Zelantemente è stato fato rimuovere. Ma qui resterà quel riquadro vuoto: a ricordare che, se il sapere viene rimosso, è perché l'ignoranza è la base stessa su cui tutta questa predazione può avere luogo.

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