sabato 11 maggio 2013

Sabina Ciuffini: madri e padri separati, e abusi sui più deboli

Sabina Ciuffini scrive in riferimento al tema delle separazioni e degli abusi sui più deboli; anche in relazione alle offensive di associazioni che si definiscono di “padri separati” che fra i loro sponsor contano su Timberio Timperi, che da anni porta ad esempio la sua storia personale. Sua storia in cui, però, risulta che eventuali “false accuse” forse provenivano proprio da lui, visto che recentemente Timperi è stato rinviato a giudizio per diffamazione proprio nei confronti della ex-moglie. Chi dice il vero, e chi il falso? In un recentissimo servizio delle Iene queste associazioni hanno spiegato che le donne sarebbero spesso dedite a persecuzioni nei confronti dei compagni o degli ex-mariti, al punto di produrre numeri considerevoli di denunce false, che sarebbero volte più che altro a ottenere più soldi in sede di separazione. Riteniamo questi dati privi di fondamento, mentre è del tutto reale la diffusione di una violenza contro le donne che si concretizza nella strage ininterrotta che conosciamo. 

Non so cosa abbia in mente Tiberio Timperi, non lo conosco personalmente, ma ho preso visione della lettera di smentita diffusa già nel 2010 in cui la sua ex-moglie Orsola Gazzaniga documentava di aver ottemperato con scrupolo a tutte le prescrizioni del Tribunale dei Minori.
Una semplice considerazione: la presenza di un padre amorevole ed affidabile è una tale benedizione, per qualunque madre, che è davvero difficile credere che una qualunque di noi ci rinunci.
Tutti sappiamo quanto è oneroso allevare un figlio da sole, dal punto di vista economico ma soprattutto dal punto di vista dell'assistenza e della formazione.
Nessuna madre avrà amico migliore e più rispettato di un padre degno di questo nome.

Chiedo quindi a tutti i responsabili dei media e ai giornalisti della carta stampata di non prestarsi ad un'operazione, chiaramente infondata, che mira a descrivere le madri che hanno difficoltà con l'altro genitore come truffatrici e bugiarde. 

Ci sono sicuramente delle percentuali irrisorie di donne patologiche, ma è doveroso tener presente la realtà del quadro generale. La cronaca ci restituisce continuamente i dati inconfutabili che la tendenza alla pedofilia e ai maltrattamenti appartiene quasi esclusivamente a persone di sesso maschile, che siano padri o no [su questo dato elementare abbiamo notato che anche gli uomini sono in grado di convenire, ndr]. Pensiamo ai dati del turismo sessuale, che vede coinvolti i bambini, gli uomini italiani sono ai primi posti e i numeri non mentono, quindi usiamo la logica.

Ogni volta che un responsabile della comunicazione mediatica sceglie con leggerezza tesi fantasiose come quella che parla di false denunce da parte delle madri si assume la responsabilità diretta della sofferenza di migliaia di bambini italiani e non solo
Per concludere, stavo riflettendo che dovremmo immaginare un modo di connettere gli abusi commessi sui soggetti deboli in generale, parlo di donne sì, ma anche di vecchi, disabili e bambini perchè l'origine di questo esercizio di violenza ha una causa comune. 
Per esempio vi segnalo il terrificante caso Forteto/cooperative Coop che un'altra iena, Pablo Trincia, ha raccontato. E' un racconto dell'orrore che sembra duri da moltissimi anni e che bisogna affrontare con decisione. 

Di questo dovremo parlare, e su questo interrogare gli uomini
Sarebbe veramente bello iniziare a farlo insieme, uomini e donne uniti dalla stessa indignazione e solidali nel pensare a un mondo migliore per i loro/nostri figli.  
Sabina Ciuffini, 10 maggio 2013

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